2010 INDIA GOLDEN CIRCUS
ita
The Golden Circus - le bambine rubate al Nepal
Le bambine che attraversando illegalmente i confini tra il Nepal e l’India, la maggior parte sono orfane o vittime della tratta dei minori, spesso vendute come possibili acrobate.
Le ONG locali e nepalesi che si occupano delle ragazze circensi scrivono che di notte vengono abusate dagli uomini del circo e fatte prostituire per avere un introito maggiore.
Siamo al Golden Circus a Panjim nella capitale di Goa in India del sud.
All’entrata del circo c’è il manager con una donna anziana, ci chiedono soldi per visitare il circo e fotografare, nessuno parla inglese, paghiamo con una manciata di rupie ed entriamo, lui è un uomo sui 35 anni, capelli rossi colorati con henné, la donna è anziana, le ragazze la chiamano Sauti Ya; Matrigna in nepalese.
Incontro le ragazze circensi nel loro tendone prima dello spettacolo, fa caldo, l’aria è ferma, una radio accesa suona musica melodica indiana.
Le ragazze si preparano senza entusiasmo per il prossimo spettacolo, mi dicono che il loro compenso è meno di 5 dollari al mese, senza avere mai la possibilità di uscire sole dal circo. I costumi che indossano sono vecchi, cuciti e ricuciti, le calze a rete piene di buchi, il trucco pesante su volti segnati nascondono tante cose che nessuno di noi vorrebbe vivere, una giovinezza perduta, una prigione.
Il mio sguardo le emoziona e la mia macchina fotografica le attira intorno a me, ho poco tempo per stare con loro perché il manager ha paura che io possa essere una dei servizi sociali e controlla ogni mio scatto.
L’elefante, il cammello e lo zebù con tre corna e un terzo occhio sulla fronte, sono fuori il tendone delle ragazze. In una tenda vicino vive la famiglia dei nani, due maschi e una femmina, la sorellina ha cinque anni, nata rachitica e non può camminare.
I piccoli lavorano nel circo con il padre, che ha sposato una donna non nana che è stata venduta a lui dal padre di lei. Indossa un sari vecchio tutto liso, i suoi occhi lucidi colmi di lacrime ci raccontano la sua storia, che ci fa tremare.
Poco dopo una del nostro gruppo va in farmacia per comprarle medicinali, creme per le mani e antidolorifici, anche qualche biscotto e riso per i bambini.
Mi chiedo cosa posso fare oltre a fotografarle, cosa posso donare sapendo che non posso portarle via da questa prigione e da tutti i loro disagi, mi viene in mente un mio amico stilista che vive e lavora anche a Goa e lo contatto subito, si chiama Prem, la mia idea è di far cucire dei vestiti proprio per loro, il mio amico sposa l’idea e crea degli abiti immaginali, pieni di sogni colori e simboli.
Qualche giorno dopo, senza preavviso, ci presentiamo al circo carichi di vestiti colorati da far indossare alle circensi. Il manager per farci entrare vuole altri soldi, e noi paghiamo.
Prem inizia a vestirle, io a fotografarle.
L’energia cambia, le ragazze felici sorridono, una di loro commossa mi dice che è la prima volta che si sente come una principessa nei sogni, mai era stata felice e leggera come quel giorno, in un attimo sale sull’elefante alza le braccia e grida per la prima volta la felicità!
Ci abbracciamo tutte ma è già tempo di andare perché inizia lo spettacolo, faccio in tempo a salutare e regalare un sari verde nuovo, alla donna sposata con il nano, che per gratitudine mi tocca i piedi dicendomi, nessuno mai ha pensato a me, ti porterò con me nel cuore per sempre.
Recentemente il governo nepalese ha iniziato a trattare l’assunzione e la prigionia di bambini nei circhi come un crimine e sta arrivando ad un accordo con il governo indiano per lavorare in partnership per ridurre il numero delle ragazze nepalesi vittime della tratta nei circhi. Il traffico illegale di bambini è una dolorosa e quanto mai viva realtà in Nepal ed in India, resa di recente ancora più allarmante a seguito della devastazione causata dal terremoto del 2015. Il contrabbando, anche di essere umani, è particolarmente facile al confine tra quei due stati, che si estende per oltre 1.400 km ed ha solo 14 posti di blocco. Chiunque può sparire facilmente e la stima dei gruppi che combattono questa piaga è che circa 54 persone (soprattutto donne e bambine) vengono trafugate dal Nepal all’India ogni giorno.
Shobhaa
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eng
The Golden Circus - the little girls from Nepal.
The girls who illegally cross the borders between Nepal and India, most are orphans or victims of child trafficking, often sold as possible acrobats.
Local and Nepalese NGOs dealing with circus girls write that they are abused by circus men at night and prostituted for increased income.
We are at the Golden Gircus in Panjin in the capital of Goa in South India.
At the entrance of the circus there is the manager with an old woman, ask us money to visit the circus and take pictures, nobody speaks English, we pay with a handful of rupees and we enter, he is a man of 35 years old, with red hair colored with henna, the woman is old, the girls call her Sauti Ya; stepmother in Nepali.
I meet the circus girls in their tent before the show, it's hot, the air is still, a lit radio plays Indian melodic music. The girls are preparing without enthusiasm for the next show, they tell me that their fee is less than 5 dollars a month, without ever having the chance to get out of the circus alone. The costumes they wear are old, sewn and sewn together, the net stockings full of holes, the heavy makeup on marked faces hide many things that none of us would like to live, a lost youth, a prison.
My look moves them and my camera attracts them around me, I have little time to be with them because the manager is afraid that I can be one of the social services and check my every shot.
The elephant, the camel and the zebu with three horns and a third eye on the forehead, are outside the girls' tent. In a nearby tent lives the family of dwarfs, two males and one female, the little sister is 5 years old, born rachitic and can not walk. The little ones work in the circus with their father, who married a non-dwarf woman who was sold to him by her father. He wears an old worn sari, his tear-filled eyes tell us his story, which makes us tremble. Shortly after one of our group goes to the pharmacy to buy medicines, hand creams and painkillers, even some biscuits and rice for children.
I wonder what I can do in addition to photographing them, what I can donate knowing that I can not take them away from this prison and all their discomforts, I can think of a friend of mine who lives and works in Goa and contact him immediately, is called Prem, my idea is to make clothes sew for them, my friend marries the idea and creates imaginative clothes, full of dreams colors and symbols. A few days later, without warning, we present ourselves at the circus full of colorful clothes to be worn by the circus. The manager to get us wants more money, and we pay.
Prem begins to dress them, I photograph them.
The energy changes, the happy girls smile, one of them moved tells me that it is the first time she feels like a princess in dreams, she had never been happy and light as that day, in a moment she climbs up the elephant raises her arms and cry for the first time happiness!
We embrace all but it is already time to go because the show begins, I have time to say goodbye and give a new green sari, to the married woman with the dwarf, who gratefully touches my feet telling me, no one has ever thought of me, you I will carry with me in my heart forever.
Recently the Nepalese government has begun to treat the recruitment and imprisonment of children in the circuses as a crime and is coming to an agreement with the Indian government to work in partnership to reduce the number of Nepalese girls who are victims of trafficking in the circuses. Illegal trafficking in children is a painful one and it is very much alive in Nepal and India, recently made even more alarming following the devastation caused by the earthquake of 2015. Smuggling, even human being, is particularly easy on the border between those two states, which extends over 1,400 km and has only 14 roadblocks. Anyone can easily disappear and the esteem of the groups fighting this scourge is that around 54 people (especially women and girls) are stolen from Nepal to India every day.
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